Ecco come allestire un bagno per disabili – I principi da seguire

Avere in casa un disabile vuol dire prestare a lui le principali attenzioni nel momento in cui vi sono da effettuare delle ristrutturazioni o dei rifacimenti di locali e il bagno è certamente uno dei principali spazi fra quelli che richiedono un focus molto attento. Un bagno per disabili in casa è un obbligo pratico e morale per tutti coloro i quali vivono con persone affette da problemi con difficoltà motorie e richiedono l’ausilio di sedia a rotelle o deambulatori. Progettarlo non è semplice, anche se è pur vero che ultimamente sono diverse le aziende che propongono nel settore accessori e attrezzature idonee, pensate appositamente per questa categoria di persone.
Per realizzare un bagno per disabili è necessario partire da alcuni punti fermi che sono in realtà delle caratteristiche che vanno oltre il gusto personale, in quanto premiano la razionalità e la praticità, aspetti che devono essere alla base di qualsiasi scelta.

Anche in casa è necessario eliminare le barriere architettoniche, togliendo tutto ciò che può rendere inaccessibile un locale. Bisogna dunque attuare alcuni accorgimenti in fase di costruzione o di ristrutturazione bagno per poter favorire l’accesso con la carrozzina o con il deambulatore. Esistono indicazioni precise che il Centro di Adattamento dell’Ambiente Domestico (CAAD) ha tracciato a livello generale, lasciando all’utente la personalizzazione di alcune particolari soluzioni basate sulle specifiche esigenze.

La porta
Il principio guida è creare meno ingombro possibile favorendo l’accesso al bagno. Con questa premessa, disporre di una porta scorrevole è la condizione ideale per poter agevolare l’entrata al portatore di handicap o anche all’anziano. L’installazione di una porta a scomparsa deve prevedere lo scorrimento all’interno della parete, ma non sempre ciò è possibile, ragion per cui una buona alternativa è rappresentata da una porta a soffietto. In entrambi i casi è utile prevedere la presenza di una maniglia in modo tale che possa facilitare l’apertura o la chiusura. Importante risulta anche il materiale di produzione: la porta del bagno è continuamente sottoposta a colpi e urti da parte delle pedane poggiapiedi della sedia a rotelle. Meglio quindi propendere per una porta robusta, magari con vetro infrangibile per incrementare il livello di sicurezza. Inoltre molte sono rivestite con una membrana facilmente lavabile e antigraffio, conferendo alla porta una buona resistenza e durata.
Per i disabili è necessario calcolare accuratamente le misure: il DM 236 del 1989 e la Legge 13 dello stesso anno, prevedono almeno 75 cm di larghezza minima, ammettendo una riduzione a 70 cm in casi eccezionali.

La pavimentazione
Il pavimento è un aspetto fondamentale per un bagno per disabili poichè deve avere precise caratteristiche. Innanzitutto deve essere antiscivolo per evitare che una persona già con problemi a muoversi possa ritrovarsi ad affrontare una superficie insidiosa, soprattutto in presenza di umidità o di residui di acqua (ad esempio dopo una doccia o un bagno). E’ importante che il pavimento sia di un materiale a rapida asciugatura e facilmente lavabile, possibilmente senza linee di giunzione o che queste siano comunque minime (evitare dunque ampie fughe tra le piastrelle e prediligere pavimenti in resina o rivestimenti gommati). Anche i tappeti possono creare dei problemi a chi si muove in carrozzella o, peggio, con il deambulatore, oltre a incrementare le probabilità di inciampare o si scivolare.

La doccia per disabili
Uno degli aspetti chiave per progettare un bagno per disabili è la doccia, la quale riveste un’importanza determinante. Verrebbe da dire che spesso la realizzazione del locale ruoti proprio intorno a questo elemento chiave.
La prima regola coinvolge l’eliminazione di barriere architettoniche, quindi il piatto doccia deve essere a filo pavimento, che oltre ad essere elegante è anche pratico e funzionale. Con questa installazione non si ha il gradino, il quale comprometterebbe l’ingresso con la carrozzina e costringerebbe, chi riesce ad alzarsi e a muovere qualche passo, a scavalcare la soglia prestando attenzione a non inciampare. Meglio dunque creare una continuità con il pavimento.
Una componente della doccia è il box. Questo deve essere robusto e infrangibile, consentendo anche la possibilità di appoggiarsi. Inoltre, in caso di handicap particolarmente grave, è possibile avere una cabina doccia speciale che permette a eventuali assistenti di poter intervenire per aiutare la persona a lavarsi, aprendo solo la parte superiore per facilitare l’azione.
Altra cosa da considerare è il collocamento di un appiglio a muro, come una maniglia fissa che possa favorire l’appoggio del disabile. Quello che conta in una doccia per persone handicappate è lo spazio e quindi è meglio puntare sul concreto, abbandonando optional e accessori inutili a favore di una soluzione concreta, pratica e funzionale. Non deve assolutamente mancare il doccino regolabile in altezza con un saliscendi per i piedi e le parti basse degli arti inferiori.
Spesso il disabile è costretto a entrare in doccia con la sedia a rotelle necessitando dunque di spazio. Ecco perché è buona cosa scegliere una doccia ampia, con una porta di ingresso capace di facilitare il passaggio e un’area che permette un minimo di movimento.
Docce più evolute prevedono la possibilità di avere un seggiolino pieghevole per trasferire il soggetto rendendogli una posizione più comode.
In caso di disabili in casa, la doccia rappresenta la miglior soluzione possibile per l’igiene personale.

La vasca per disabili
La vasca è una soluzione sconsigliata per chi soffre di disabilità perchè è meno pratica della doccia e richiede una movimentazione differente, più impegnativa e rischiosa. Esistono delle produzioni speciali finalizzate più che altro alle persone anziane o con difficoltà motorie dotate però di un minimo di autonomia nella mobilità. In questo caso il consiglio è quello di avere una vasca da bagno provvista di rialzo per la seduta in modo da rendere più pratica l’igiene. Una valida alternativa è la trasformazione di vasca in doccia, un’operazione che si realizza nell’arco di una giornata di lavoro scegliendo soluzioni personalizzate proposte da ditte specializzate.

Il lavabo in un bagno per disabili
Anche un elemento apparentemente classico come il lavabo deve essere scelto pensando alle difficoltà della persona disabile. Le principali accortezze sono due: l’altezza e la tipologia di lavandino. Innanzitutto non bisogna scegliere un lavabo a incasso all’interno di un mobile da bagno, così come non andrebbe installato una vasca da appoggio. La prima variante impedirebbe al soggetto di potersi avvicinare correttamente e aprire l’acqua dato che non avrebbe lo spazio necessario per infilare le gambe e la carrozzina, poichè toccherebbe il mobile. Nel secondo caso, invece, si costringerebbe la persona a compiere un gesto rischioso per potersi erigere al fine di accedere ai rubinetti, dato che un lavandino in appoggio alza non poco la misura, peccando in praticità.
La soluzione ideale e tipica, in questi casi, è l’installazione di un lavandino a muro, in formato sospeso, con la possibilità di avere lo spazio necessario nella parte inferiore per poter avvicinare al meglio la carrozzella.
Un secondo parametro da considerare è l’altezza di posizionamento. Se c’è una sedia a rotelle è utile prevedere una misura tale che anche da seduto il soggetto riesca a maneggiare la rubinetteria accedendo all’acqua.

La scelta della tazza wc 
Si è abituati nei servizi pubblici a vedere gabinetti molto alti. Questa non è la soluzione ideale per la casa nel caso in cui vi siano persone su sedie a rotelle. In questo caso l’accesso deve essere semplice e quindi ribassato, per consentire il trasferimento del soggetto ad un’altezza più o meno paritaria. Avere un water alto, creerebbe solo problematiche sia al disabile che alla persona che deve aiutarlo a sedersi, sollevandolo di peso dalla carrozzina. Diverso è il discorso se l’handicappato riesce a muoversi in piedi, magari con un deambulatore: in questo caso il gabinetto rialzato lo agevolerebbe in quanto faciliterebbe la seduta e ridurrebbe poi lo sforzo nel rialzarsi.
Non è secondaria la scelta degli spazi: prevedere una zona libera nei pressi della tazza wc è una buona idea per permettere il posizionamento della sedia a rotelle o di altri elementi di sostegno, ma anche per lasciare una maggiore libertà di movimento a chi ha il compito di assistere la persona disabile.
L’altezza ideale di installazione deve consentire al soggetto seduto di poter appoggiare comodamente e con sicurezza l’intera pianta del piede sul pavimento. Il posizionamento ottimale è in un angolo per poter installare sul muro anche una maniglia ove appoggiarsi e fare forza in caso di difficoltà. Inoltre nelle vicinanze, a portata di mano, un campanello di allarme è obbligatorio per poter dar modo al disabile di chiamare qualcuno qualora dovessero subentrare delle difficoltà. Nelle vicinanze è utile anche trasferire il comando della sciacquone.

Scegliere il bidet 
Non sempre un disabile è in grado di accomodarsi sul bidet. Per ovviare al problema è utile avere una doccia con la possibilità di lavarsi le parti intime attraverso appositi getti oppure con il doccino a mano.
Anche alcuni modelli di bidet hanno questa opportunità, anche se meno pratica rispetto alla precedente dato che inevitabilmente bagna a il pavimento del bagno.

Conclusione
In caso di lavori di ristrutturazione, anche il bagno rientra tra i bonus fiscali che consentono la realizzazione di lavori ricevendo poi uno sgravio sulle imposte. Tra le spese ammissibili sono incluse quelle relative alla sostituzione dei sanitari, alla trasformazione da vasca a doccia e anche gli arredi. Prima di procedere è utile chiedere un confronto con il proprio commercialista per poter analizzare tutte le possibilità che si sono per poter trarre benefici e contenere le spese.
Per progettare un bagno di casa per disabili è importante porsi nelle condizioni degli utilizzatori e mantenere le linee guida che possono rappresentare una traccia in grado di indirizzare nel giusto verso la realizzazione di un ambiente che anche per chi vive quotidianamente nella difficoltà, possa essere accogliente e funzionale, semplificando, almeno in parte, quel frangente di vita.

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Fonte: ilmessagerocasa