Spesso quando c’è un dolore muscolare, osseo o articolare causato da un evento infiammatorio passeggero, un colpo di freddo o semplicemente da un trauma si pensa subito ai medicinali, senza soffermarsi mai agli effetti collaterali che i farmaci hanno… Cuore, fegato, stomaco e chi più ne ha più ne metta, basta leggere i foglietti illustrativi!
Certo è che il dolore è un segnale e quindi è sempre bene individuarne prima le cause con un medico, ma se tutto nasce da un evento sporadico che da origine ad un fenomeno acuto e non cronico, allora l’elettrostimolazione può aiutare tantissimo.
L’acronimo TENS significa: Transcutaneous Electrical Nerve Stimulation; è una tecnica di elettrostimolazione usata con finalità antalgica per contrastare gli effetti del dolore causato dalle più svariate patologie. Questo tipo di corrente elettrica ha dimostrato la sua efficacia nel trattamento di varie disfunzioni che quotidianamente affliggono il genere umano: dolori cervicali, artrosi, mialgie, neuriti, mal di schiena, periartrite, pesantezza alle gambe, debolezza muscolare, solo per citarne alcuni. A livello accademico, il TENS si divide in molte categorie, a seconda del meccanismo usato per ridurre il dolore: TENS convenzionale o antalgico rapido, TENS training tipo elettro-agopuntura o antalgico ritardato, TENS a scansione che prevede variazioni nei parametri dello stimolo durante il trattamento, TENS ai massimi valori, con azione analgesica e conseguente effetto calmante immediato, TENS burst, che è un mix tra i primi due tipi di tens. La funzione di riabilitazione del TENS si ottiene grazie alla sua capacità di ridurre il dolore e ristabilire le condizioni fisiologiche normali, ciò permette al paziente di recuperare la sua normale attività motoria, nella maggioranza dei casi. Pensiamo, ad esempio, ad un paziente che soffre di una fastidiosa periartrite, questa persona ha due possibilità: ricorrere agli analgesici o convivere con il dolore che renderà impraticabili, nella maggior parte dei casi, anche i movimenti più semplici. L’immobilità riduce l’attività metabolica del muscolo, con conseguente incapacità di drenare le sostanze responsabili del dolore e così si forma un circolo vizioso. Il TENS, oltre a ridurre il dolore, stimola l’attività metabolica della muscolatura, maggior flusso sanguigno e migliore ossigenazione dei tessuti, con maggior apporto di sostanze nutritive. Combinando TENS con stimolazione muscolare della zona interessata, gli effetti saranno amplificati.
TENS rapido. Programma medico. Anche chiamato tens convenzionale, utilizzato come antidolorifico: la sua azione è quella di indurre nell’organismo un blocco del dolore a livello spinale.
TENS endorfinico. Programma medico. Favorisce la produzione endogena di endorfine, una sostanza che ha la proprietà di elevare la soglia del dolore.
TENS a scansione. Programma medico. L’azione è molto simile a quella del programma Tens rapido. In questo programma variano durante lo stimolo sia la frequenza che la larghezza dell’impulso per evitare che la fibra si abitui allo stimolo, quindi non è necessario aumentare continuamente l’intensità.
TENS valori massimi. Programma medico. Durata molto breve: 3 minuti con una fase. Produce un blocco periferico degli impulsi di dolore, con conseguente effetto calmante locale. Adatto particolarmente in caso di traumatismi e contusioni, per cui occorre intervenire rapidamente.
Esempi di patologie che si possono trattare sono:
Cervicalgia, cefalea, lombalgia, sciatalgia (sciatica), distorsione, contusione, ematoma ed atrofia muscolare.
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